Organizzazione eventi – Digital PR
Le Digital PR sono quelle attività online volte a promuovere prodotti, servizi, progetti o eventi di un’azienda o di un’organizzazione attraverso relazioni digitali.
La possibilità che gli utenti hanno oggi di recensire e commentare ogni tipo di prodotto o servizio[1], rende necessaria una forma di relazione più diretta e reciproca e non più rivolta genericamente ai soli professionisti come in passato.
Di fatto il pubblico di riferimento di queste relazioni pubbliche non è più il giornalista e gli altri professionisti (shareholders, manager, dipendenti, fornitori, giornalisti, banche, enti governativi), ma anche clienti ed utenti finali, tutti coloro che scrivono e commentano online e che hanno la capacità di influenzare in qualche modo l’utenza: opinion leader, community manager, blogger, gestori di profili e utenti rilevanti dei social network.
Si è così trasformato il ruolo del comunicatore e portato l’affermazione delle nuove PR, che diventano Digital PR, che, per la natura intrinseca dei digital media, avvicinano le attività del comunicatore a quelle del marketer, tanto è vero che è difficile delimitare gli ambiti di competenza delle Digital PR e del Digital Marketing.
L’obiettivo resta comunque quello di diffondere e far circolare notizie corrette e positive per il prodotto, servizio, progetto o evento che si vuole promuovere. Per dirla con Andy Sernovitz “Il marketing del passaparola consiste nel guadagnare raccomandazioni positive[2]”.
Le aziende che usano le Digital PR sono primariamente quelle che vendono i propri prodotti o servizi online e quelle che si occupano di moda, tecnologie, spettacolo e divertimento, alimentazione e benessere.
Da qualche anno hanno fatto la comparsa in questo mondo anche le aziende farmaceutiche e quelle legate al mondo della salute. L’abitudine degli utenti, che in questo caso sono soprattutto pazienti, alla verifica o alla ricerca di informazioni riguardo alla propria salute on line, ha indotto gli studiosi di marketing farmaceutici a creare il termine “e-patient”.